QUà LA ZAMPA!!!
Vi siete mai chiesti cosa significhi per il vostro cane dare la zampa?
Per poterlo capire, bisogna sapere che tutti i cani, hanno dei comportamenti innati, trasmessi geneticamente per la salvaguardia della specie detti “ISTINTI”.
Per far si che si manifestino, è necessario che avvenga uno stimolo chiave che inneschi una serie di “comportamenti primari elementari” che compongono l’istinto in questione.
Per essere più chiari, prendo in esempio un istinto del quale parleremo in maniera più approfondita in un prossimo articolo: l’istinto predatorio. I comportamenti primari elementari sono tutte le fasi che compongono l’istinto. L’inseguimento della preda, l’uccisione e via dicendo, sono tutti comportamenti primari elementari.
SUZIONE
La prima pulsione istintiva in assoluto, può essere osservata nel cucciolo pochi istanti dopo la nascita. Egli infatti, comincia a muoversi alla ricerca del nutrimento (mammelle della mamma), in base ad un preciso schema motorio che lo porta ad azioni di notevole complessità. Dapprima si muove con determinazione alla ricerca del nutrimento e, strisciando goffamente sulla pancia, compie dei giri su se stesso in cerchi concentrici sempre più ampi fino ad intercettare la madre. Tale movimento permette al cucciolo di non allontanarsi dalla madre, fonte di vita e nutrizione per lui.
La percezione della mammella, avviene per via tattile, poichè lo sviluppo morfologico della vista e dell’udito sarà completo non prima dei 14 giorni di vita. La suzione, da comportamento primario elementare, diventa nel cucciolo atteggiamento acquisito, (ovvero un atteggiamento ripetuto nel tempo per ottenere qualcosa) poiché il cucciolo, pigiando, ottiene un rinforzo positivo ricezione maggiore del cibo.
Da qui, nasce l’azione del “dare la zampa”,che altro non è che un atteggiamento di richiesta.
Il cane impara che svolgendo quella determinata azione, riceve in cambio un “premio”.
Il cucciolo, crescendo, comincia a nutrirsi da seduto, e riesce a pigiare sulla mammella con una sola zampa. E’ per questo, che i cani di taglia piccola (che pesando meno, anche da seduti riescono a pigiare con due zampe), da adulti ripropongono l’atteggiamento di richiesta con entrambi gli arti anteriori.
Passaggio da Atteggiamento di richiesta a Imposizione funzionale
Dalla classica richiesta, il cane può gradualmente evolvere l’atteggiamento utilizzando anche il muso, il petto o entrambe le zampe, fino ad arrivare a sormontare fisicamente il conduttore. In questo caso, non si parla più di atteggiamento di richiesta, ma della sua evoluzione in “IMPOSIZIONE FUNZIONALE” (pretesa).
Non dobbiamo MAI confermare un’imposizione, è un atteggiamento acquisito (quindi non istintivo, modificabile), che il cane ripropone quando “pretende” qualcosa. L’imposizione funzionale non è un imposizione gerarchica, cioè finalizzata al comando, ma non per questo, possiamo permettere al nostro cane di mancarci di rispetto.
L’imposizione gerarchica avviene tra conspecifici, quando il cane ha bisogno di stabilire il suo ruolo di capobranco. Nella fase di discussione, l’intenzione dell’impositore è solo quella di stabilire il suo ruolo, senza fare male al sottomesso, ma se quest’ultimo non accetta la sua subordinarietà, la discussione continuerà fino al momento in cui il più forte non uccide il più debole.
Atteggiamento del cane sottomesso: gola offerta all’impositore, coda a coprire i genitali, e orecchie abbassate ( se le orecchie rimangono in attenzione, il cane non sta accettando l’imposizione ed è pronto a ripartire nella discussione).
Atteggiamento del cane dominante: bocca aperta sul collo del sottomesso (senza stringere), petto in fuori atteggiamento “gonfio”, coda a bandiera.
Alla fine della discussione il dominante molla la presa e si sposta lateralmente mantenendo la postura, se il sottomesso rimane fermo, si allontana lentamente e dà il consenso ad alzarsi con una scodinzolata.
Un’imposizione funzionale, se confermata ripetutamente, può portare il cane a considerare il conduttore suo subordinato, e di conseguenza, trasformarsi in imposizione gerarchica.
Se impariamo a leggere questi comportamenti e quindi a prevenire eventuali disastrose conseguenze, non avremo più motivo di temere in seguito il nostro amico a quattro zampe!!!
(Appunti di G.Genovesi, S. Ortenzi)